Profondità min.:	0
Profondità max	33
Ingressi o aperture	10
Livello	tutti
Difficoltà	medie
Segni particolari	La più bella del Mediterraneo

 

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La Grotta di Nereo prende il nome dal mitico genitore delle Nereidi. Il nome mitologico venne dato meritatamente a questa divinità marina dagli scopritori. Questa grotta più di ogni altra della zona è realmente mitica. Innanzitutto è considerata, e fino ad ora, almeno a nostra conoscenza, non ci sono state altre segnalazioni in merito, la più grande grotta marina di tutto il Mediterraneo e di Europa. Il periodo della scoperta ha coinciso con l'avvento della moderna subacquea ricreativa, 1957, al suo interno è stato rintracciato, e purtroppo recuperato, un giacimento vero e proprio di Corallo Rosso. Con un'orientamento che và da sud a nord, proprio sotto il maestoso e gigantesco massiccio di Capo Caccia, prende forma con la sua grande estensione che inizia nell'area sottostante a Punta dell'Asino, posta a sud ovest, che è propriamente la parte emersa e che divide così nella parte sommersa due spettacolari aperture che sono da preludio alle enormi cavità della famosissima grotta che penetrano articolandosi nella roccia calcarea di Capo Caccia. Per le sue dimensioni, le notevoli estensioni dei passaggi interni, le articolate diramazioni, che portano sempre e comunque verso un'uscita, rendendola ancor più sicura, è possibile effettuare innumerevoli percorsi. Il suggestivo andamento principale all’interno dell'enorme massiccio di Capo Caccia si sviluppa per una lunghezza di circa 300 metri, schematizzabile come una grande “A”, in quanto il tunnel riporta nuovamente, ad una profondità di ca -31mt, all’ esterno, e le due braccia sono unite da un ulteriore cunicolo a due livelli, il più profondo, -25 mt, con pavimenti rocciosi e particolarissimi ed unici ciottoli di bianco calcare e rosso corallo ospita spesso grandi astici enormi gronchi, aragoste che passeggiano e tutti i tipi di piccoli crostacei cavernicoli. Questo è sovrastato da un più piccolo ma non meno suggestivo cunicolo, con il quale è collegato nella parte centrale. In questo passaggio è possibile incontrare stenophus, cicale, cipree, sia la Lurida e talvolta la rarissima maculata Pirum. Qui fino ai primi anni '90 stazionavano enormi corvine da 2 a 3,5 kg, che purtroppo sono state catturate da un bracconiere senza scrupoli. Tutti e due i passaggi hanno un andamento parallelo con asse nord sud chiamata anche via breve, e che collega i due ambienti principali della Grotta di Nereo. Un ulteriore lungo e largo tunnel, quasi autostradale!!!, della lunghezza di ca 200 metri collega sempre i due ambienti principali per quella che è definita via lunga, e parte dai -26 mt di profondità del grande salone a nord, fino ad arrivare ad una quota media di ca 10 mt con la possibilità di arrivare a 0 metri in due ampi sifoni interni. La Parte nord presenta tre ingressi: il più grande è a -33 metri ed è il più ampio con la sua apertura di ca 15 metri e altezza di ca 5, orientato a nord, gli altri due sono a ca -11/15 mt, uno orientati uno a nord e l'altro a ovest. Il passaggio a Nord presenta verso l'uscita un'ulteriore passaggio a camino che porta a -2 mt, mentre quello a ovest, si dirama in due passaggi a bifora molto suggestivo per le riprese video o foto sub. Il salone nord, chiamato anche la zona dei 30 metri, enorme e movimentato con innumerevoli nicchie eche ospitano aragostine, granchi e mostelle presenta le volte completamente rivestitte di gialli parazhoantus e stupendi e grandi leptosamnia giallo lime, con molteplici macchie di rosso corallo. L'ambiente a sud/ovest, magnificamente spettacolare per la foto e video sub essendo molto più luminoso grazie all'orientatemento più solare è anche sicuramente molto più articolato perchè si dirama in utlteriori ambienti e presenta in totale altre 7 grandi aperture con altri 6 o 7 stretti passaggi che risalgono fino a ca -2 mt. La più grande e spettacolare apertura è quella orientata a nord. Le uscite verso sud/ovest sono ulteriormente variegate dal carattersitico doppio livello che porta nella parte superiore al "belvedere", un piano rialzato a ca -9 mt dal quale è possibile osservare il volteggiare di saraghi, dentici, corvine, barracuda, cernie, ricciole e quanteltro può nuotare liberamente in questo particolare luogo di concentrazione delle specie. . da quaesto punto ssi può proseguire verso il largo fino a raggiungere altre grotticelle e archi e canyons che portanofino a -40 mt, ma questa è un'altra immersione. L'habitat della Grotta di Nereo si può considerare come il più completo in assoluto come fauna Mediterranea, per la grande varietà di ambienti, e rifugi che racchiude al suo interno. Comprende infatti praticamente tutte le specie di flora e fauna tipiche del Mediterraneo. Quindi è facile immaginare la sicura spettacolarità che offre l'immersione in questi incredibili ambienti... continua....

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Aggiornato al 02.05.2006

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Il dio Nereo

Nereo, antichissima divinità marina, figlio del dio del mare Ponto e di Gea, la madre Terra, personificazione maschile del Mare. Viene indicato nella Teogonia di Esiodo come simbolo del mare tranquillo e benefico. Nereo era immaginato vecchissimo, e perciò era anche detto "il vecchio del mare". rappresentato come un vecchio venerabile dai lunghi capelli canuti e barba fluente, con in mano uno scettro o un tridente e talvolta col corpo terminante a coda di pesce. Si sposò con Doride, figlia del titano Oceano, dalla quale ebbe cinquanta bellissime figlie, le ninfe marine, dette nereidi. Nereo viveva in fondo al mare ed era dotato di capacità profetiche come molte divinità marine, era amante della lealtà e della veridicità; ma per evitare di fare previsioni o rivelare profezie a chi gliele voleva estorcere, cercava di sfuggirgli, avendo la facoltà di trasformarsi in acqua, in fuoco e in tante altre forme. Così fece con Ercole, che voleva carpirgli il segreto per introdursi nel giardino delle Esperidi a rubare i pomi aurei appartenenti a Giunone. Ma alfine dovette cedere perchè le sue figlie, le Nereidi, avevano indicato ad Ercole il luogo in cui il padre dormiva, e l'eroe lo legò ben bene prima che si svegliasse in modo che non potesse più trasformarsi per sfuggirgli...

Le ninfe Nereidi

Le cinquanta figlie del dio Nereo, Ninfe marine del Mediterraneo, distinte dalle Naiadi, che erano le Ninfe delle acque dolci, e dalle Oceanine, Ninfe dell'Oceano. Le Nereidi, in numero di cinquanta o addirittura, secondo alcune versioni, di cento, secondo Apollodoro, sono 45, contro le 51 riportate nella Teogonia di Esiodo, però lo stesso Esiodo afferma che esse sono 50, ed anche Omero afferma che sono 50, erano rappresentate come fanciulle dalla pelle chiara e delicata, in atto di nuotare allegramente insieme ai delfini e ai Tritoni. Infatti esse vivevano nelle profondità marine, ma spesso salivano in superficie per aiutare marinai e viaggiatori, cavalcando delfini e altri animali marini. Come il padre, erano considerate divinità benefiche, e alcune di loro furono particolarmente famose, come Galatea, amata da Aci e dal ciclope Polifemo; Teti, amata da Peleo e madre dell'eroe greco Achille; Anfitrite, moglie del dio del mare Poseidone e spesso raffigurata accanto a lui su un cocchio trainato da tritoni; Aretusa, tramutata in fonte siciliana per sottrarla alle brame del dio-fiume Alfeo; e Anfitrite, sposa di Posidone. Esse erano ritenute dai marinai espressioni positive dell'elemento marino e i naviganti elevavano loro preghiere ed offrivano sacrifici.

 

 

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